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Una visione dantesca della vita ai giorni nostri


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Se Dante vivesse oggi, forse non attraverserebbe selve oscure, ma città iperconnesse e solitudini digitali. Il suo inferno non sarebbe popolato da mostri mitologici, ma da algoritmi, traffico, ansia da prestazione e scroll infiniti.

L’Inferno moderno è la disumanizzazione: corriamo senza sosta, ci perdiamo nei consumi, viviamo tra cemento e notifiche. Ogni girone potrebbe rappresentare un vizio contemporaneo:

  • i superbi sui social,

  • gli accidiosi nell’apatia collettiva,

  • i golosi di contenuti effimeri,

  • gli avari del tempo e gli spendaccioni dell’attenzione.

Il Purgatorio, invece, è il luogo della consapevolezza. Qui ci risvegliamo. È la fatica del cambiamento, la ricerca di senso, il tentativo di rallentare, di ripensare le relazioni, il lavoro, il nostro ruolo nel mondo. Un luogo difficile, ma necessario: è dove impariamo a vedere di nuovo.

Il Paradiso?Non è perfetto, non è in cielo. È qui, tra le piccole cose fatte bene. In un progetto pensato con cura. In un edificio che rispetta chi lo abita. In una scelta giusta anche se invisibile.Il Paradiso è nella bellezza che resiste, nella gentilezza, nell’etica che guida l’atto di creare.

Come Dante, anche noi siamo in cammino.Guidati dalla ragione, dalla visione, e – ogni tanto – da una Beatrice che ci ricorda perché vale la pena cercare la luce.



 
 
 

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