Semplicemente Architetto: uno dei mestieri più antichi dell’umanità
Dalle prime civiltà alle metropoli contemporanee, l’essere umano ha sempre sentito il bisogno di progettare spazi, abitazioni, luoghi di incontro e di culto. In ogni epoca, figure come architetti e ingegneri hanno immaginato e disegnato le città che oggi abitiamo, trasformando idee in strutture durature.
Ogni edificio che ci circonda è il risultato di un processo complesso, in cui la visione del progettista incontra la competenza dei costruttori. È un dialogo tra creatività, tecnica e materia, che definisce il modo in cui viviamo, lavoriamo, ci muoviamo.
Fare architettura oggi significa portare avanti questa eredità millenaria con uno sguardo rivolto al futuro, integrando tecnologia, sostenibilità e comunicazione visiva per dare forma a spazi che parlano alle persone.

Molto suggestiva quest'immagine
RICHARD MEIER

Luce calda, con superfici che tendono al blu
TADAO ANDO

GLI ARCHITETTI PIÙ FAMOSI DI SEMPRE
È difficile stilare la classifica degli architetti più famosi di sempre, il mondo è pieno di grandi progettisti che si sono distinti nel campo. Alcune grandi personalità sono scomparse, altre continuano a lasciare la propria firma in giro per il mondo. Ritengo che siamo influenzati dal linguaggio architettonico di tutti i grandi maestri, e che questo linguaggio si evolve e va avanti continuamente come un fiume che scorre. Va avanti la tecnica di realizzazione, le tendenze, la società MERAVIGLIE SENZA TEMPO. In televisione è molto difficile reperire informazioni sulle grandi firme che stanno caratterizzando il nostro secolo.
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Le Corbusier
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Richard Meier
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Tadao Ando
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Zaha Hadid
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Oscar Niemeyer
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Renzo Piano
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Frank Gehry
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Ben van Berkel
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Santiago Calatrava
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Jean Nouvel
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Andrea Palladio
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Frank Lloyd Wright
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Rem Koolhaas

RENDER Mio
da solol non sono in grado di fare queste meraviglie

Stonehenge
...misteriose


Ben Van Berkel
Menti brillanti e creative hanno creato o continuano a progettare alcune delle più belle opere del Pianeta, capolavori con un fortissimo impatto emotivo, costruzioni scenografiche e tecnologiche, edifici dalla struttura singolare e molto più che originale.
Menti brillanti
LE COURBUSIER
e i suoi 5 punti dell'Architettura


Peter Eisenman
Il giardino dei passi perduti
Frank O. Gehry «Ginger e Fred»
Descrizione - L’edificio, sede degli Uffici Nazionali Olandesi a Praga, è stato chiamato «Ginger e Fred» in omaggio a due grandi attori di musical degli anni ’30. I due corpi dell’edificio assomigliano infatti a due ballerini colti in un passo di danza. Una torre è in cemento, chiusa, convessa e sorretta da un solo pilastro; l’altra (che ricorda anche la forma di un mazzo di fiori stretto al centro) è in vetro trasparente. A coronamento della prima, Gehry ha posto una cupola composta da nastri di rete metallica intrecciati.
Linguaggio - Volume e spazio. I due volumi si accostano e si staccano con un movimento elegante, creato dal susseguirsi di curve ed avvitamenti, che coinvolge lo spazio circostante. Ritmo. Le linee che rigano la superficie curva della torre in vetro suggeriscono un senso di rotazione. Sulla superficie cilindrica della torre in cemento le finestre, aggettanti e distribuite in modo non allineato, accentuano l’effetto di oscillazione della struttura.
Composizione. - La forma irregolare, le pareti sghembe, gli assemblaggi imprevedibili e l’uso di elementi e materiali diversi mostrano una assoluta libertà compositiva che «destruttura» la forma secondo i principi del nuovo movimento «decostruttivista».
Spazi e funzioni - Al piano terra si trovano i negozi e un caffè, collegati direttamente alla piazza antistante. Dal secondo al settimo piano sono dislocati gli Uffici Nazionali Olandesi. All’ultimo piano è collocato un ristorante, con vista panoramica sulla città e sul vicino castello.
Significato - L’edificio è il segno della volontà di dimenticare il passato regime comunista dopo la svolta politica avvenuta nei Paesi dell’Est nel 1989. Il linguaggio architettonico nuovo, non soggetto a nessuna regola, che rivendica l’autonomia dell’atto creativo, ha trasformato «Ginger e Fred» in uno dei simboli della rinascita di Praga


SLY - NON è ARCHITETTO
CARICATURA DI SLY

FOTOGRAMMETRIA
Modello 3d realizzato con la tecnica della fotogrammetria


L’architettura sembra non interessare più nessuno.
Ma noi non ci stiamo.
Viviamo in un tempo in cui si costruisce tanto, ovunque, spesso troppo in fretta. Eppure, troppo poco si parla di architettura come cultura, visione, responsabilità.
Gli edifici si moltiplicano, le città si espandono, ma la qualità dello spazio — quello vero, vissuto, pensato — rischia di diventare invisibile.
Noi crediamo che l’architettura conti.
Conta nei materiali che scegliamo, nei volumi che disegniamo, nella luce che entra in una stanza, in ciò che uno spazio comunica ancora prima di essere abitato.
Per questo progettiamo con attenzione, consapevolezza e passione.
Perché ogni edificio è un atto culturale. Ogni spazio è un messaggio.
Noi siamo qui per cambiarlo.
In un mondo che costruisce in fretta e dimentica il valore dello spazio, noi scegliamo di fermarci, osservare, progettare con cura.
Crediamo che l’architettura non sia solo muri e tetti, ma un atto culturale, politico, umano.
Ogni edificio può raccontare una storia.
Ogni spazio può migliorare la vita di chi lo abita.
Ogni progetto è un’occasione per lasciare un segno, non solo nel paesaggio — ma nella società.
Siamo architetti, progettisti, narratori visivi.
Combattiamo l’indifferenza con la bellezza, la banalità con la visione, il consumo con la qualità.
L’architettura non è morta.
È solo il momento di ricordare perché esiste.