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Sostanza e Forma in Architettura: L’Equilibrio tra Essere e Apparire

  • Immagine del redattore: Luca Brizi
    Luca Brizi
  • 11 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

In architettura, la relazione tra sostanza e forma non è solo un gioco estetico, ma una questione profonda, che tocca l’identità stessa dello spazio costruito. È una tensione costante tra ciò che è e ciò che appare, tra funzione e immagine, tra materialità e design.

Che cos’è la “sostanza”?

Per “sostanza” si intende l’essenza dell’architettura:

  • la funzione d’uso,

  • la struttura,

  • i materiali,

  • la durabilità,

  • il rapporto con il contesto,

  • e il valore sociale di un’opera.

È ciò che rende un edificio utile, vivibile e significativo per chi lo abita. È la risposta a una necessità, prima ancora di diventare immagine.

E la “forma”?

La forma è ciò che l’architettura comunica al mondo. È l’espressione visiva e percettiva di quella sostanza. Ma attenzione: la forma non è solo un vestito. È un linguaggio.Attraverso la forma, un edificio può:

  • evocare emozioni,

  • dialogare con la storia,

  • inserirsi nel paesaggio,

  • o sfidare le convenzioni.

Il rischio della forma senza sostanza

In un'epoca dominata dalle immagini e dalla spettacolarizzazione (soprattutto nei social e nei media), il rischio è quello di progettare architetture più fotogeniche che funzionali. La forma diventa spesso un fine e non un mezzo. Edifici che "piacciono" ma non funzionano.Come diceva Louis Sullivan: “form follows function”. Se la forma non nasce da una sostanza autentica, diventa vuota scenografia.

Quando la forma è espressione della sostanza

I grandi architetti hanno sempre cercato questo equilibrio. Pensiamo a Le Corbusier, Alvar Aalto, Carlo Scarpa, Tadao Ando. In ognuno di loro, la forma non è mai separata dalla sostanza.È figlia della funzione, della luce, della materia, della cultura del luogo.

Una scala non è solo un collegamento verticale: è anche ritmo, proporzione, esperienza.Un muro non è solo un confine: è texture, peso, memoria.

Sostanza e forma nel progetto contemporaneo

Nel panorama attuale, la sfida è più complessa. Le esigenze ambientali, economiche, sociali e tecnologiche impongono nuove “sostanze”.Un’architettura sostenibile, inclusiva, intelligente: questa è la sostanza del presente. La forma deve tradurla, senza tradirla.

L’architettura non deve scegliere tra sostanza e forma. Deve unirle, con coerenza e consapevolezza.

Conclusione

In definitiva, la buona architettura è quella in cui forma e sostanza coincidono. Dove ciò che vediamo è la manifestazione sincera di ciò che l’edificio è.Non basta che un’architettura sia bella. Deve anche significare qualcosa. Deve durare. Deve servire.

Perché, come diceva Frank Lloyd Wright:

“La forma e la funzione sono una cosa sola, vista da angoli diversi.”

 
 
 

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