Barriere: tra materia e mente
- Luca Brizi

- 26 ott
- Tempo di lettura: 1 min
Le barriere architettoniche non sono solo ostacoli concreti: muri, gradini, porte troppo strette.Esistono anche nelle pieghe del nostro pensiero, nei limiti che ci imponiamo prima ancora di camminare.
Un corridoio troppo lungo, una porta che sembra chiusa, un passo che non osiamo fare: nella realtà diventano ostacoli, nella mente diventano montagne.L’architettura ci insegna che ogni spazio può essere ripensato, ogni percorso può essere liberato, ogni barriera può essere trasformata in invito al movimento.
Quando costruiamo, quindi, non interveniamo solo sul mondo esterno.Ogni rampa, ogni apertura, ogni collegamento è anche un gesto che libera la mente dalle proprie limitazioni.Le barriere, allora, smettono di essere muri e diventano opportunità: opportunità di immaginare, di ridisegnare, di volare dentro uno spazio che sembra impossibile.
In fondo, abbattere una barriera è più un atto mentale che fisico.E ogni volta che apriamo uno spazio, apriamo anche la nostra percezione, e con essa la possibilità di muoverci liberamente, dentro e fuori di noi.




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